L’area mediterranea, densamente abitata e ricca di zone di interfaccia urbano-foresta, è fortemente interessata da incendi che sono, e saranno, sempre più caratterizzati da comportamento estremo del fuoco. Per evitare problemi di protezione civile è quindi prioritario considerare, insieme alla tutela degli habitat e degli annessi servizi ecosistemici, la gestione del rischio incendi.
Life GoProForMED ha dedicato un’azione specifica all’individuazione di interventi selvicolturali idonei alla riduzione del rischio di incendio e compatibili con gli obiettivi di conservazione di due habitat target del progetto, che sono:
9260 - Boschi di Castanea sativa
9530* - Foreste di pini (sub-)mediterranee
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DAVIDE ASCOLI
Università degli studi di Torino
Metodologia
Il lavoro si è concentrato su due aspetti cruciali:
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come valorizzare le sinergie tra prevenzione incendi e conservazione biodiversità;
come ridurre i conflitti quando gli obiettivi sembrano divergenti.
L'analisi è stata condotta su due livelli:
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scala di paesaggio, per valutare gli effetti della spazializzazione strategica degli interventi;
scala di popolamento forestale, per valutare l’impatto delle prescrizioni selvicolturali closer-to-nature su comportamento del fuoco negli habitat target.
Scala di paesaggio
L’analisi a questo livello consente di comprendere l’innesco, la propagazione e l’interazione degli incendi con la matrice territoriale.

A partire dai piani territoriali di prevenzione incendi, tramite FlamMap, un sistema di supporto alle decisioni in grado di simulare il comportamento del fuoco in un dato contesto territoriale, sono stati simulati 5 scenari di gestione:
- non-intervento;
- interventi di prevenzione incendi previsti dai piani (Business as usual);
- interventi previsti dai piani ma con spazializzazione ottimizzata (Business as usual optimized)
- interventi di protezione degli habitat target con spazializzazione per limitare passaggio degli incendi (Biodiversità);
- interventi che realizzino contemporaneamente gli obiettivi di prevenzione incendi e di conservazione della biodiversità con spazializzazione ottimizzata (Trade-off).
Grazie a un approccio multicriterio, l’analisi ha confrontato scenari alternativi, individuando la miglior spazializzazione degli interventi attuabili con le risorse disponibili (trattamento dell’1% della superficie infiammabile totale) per raggiungere il miglior compromesso tra gli obiettivi di conservazione della biodiversità e riduzione del rischio incendi.
Scala di popolamento
L’analisi a questo livello consente di valutare l’efficacia e il potenziale impatto sulla riduzione del rischio incendi delle prescrizioni selvicolturali closer-to-nature proposte nell’ambito del GoProForMED per gli habitat target.
Nello specifico, tutte le prescrizioni closer-to-nature proposte per conservare e/o migliorare la biodiversità degli habitat 9260 e 9530* sono state messe in relazione con criteri di prevenzione incendi e classificate come:
- positive, quando le misure favoriscono sia la biodiversità sia la riduzione dell’infiammabilità;
- indifferenti, quando non vi sono effetti rilevanti sul rischio incendi;
- negative, quando le azioni aumentano la vulnerabilità agli incendi.
Gli aspetti più critici riguardano gli interventi che possono portare a condizioni di continuità tra strati di combustibile e quelli relativi alla gestione del legno morto.

Sevicoltura preventiva
For negative interactions, mitigation measures were identified and classified into:
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infrastrutture di supporto alla lotta attiva (viali tagliafuoco attivi verdi, punti strategici di gestione);
interventi di autoresistenza (tagli a scelta colturale, diradamenti, tagli a buche, fuoco prescritto…).
Conludendo...
Le risorse disponibili per la prevenzione sono limitate e vanno concentrate su aree strategiche, ottimizzando gli investimenti e adottando procedure di analisi, quantitative e replicabili, che bilancino:
- conservazione,
- protezione civile,
- sviluppo rurale
- attività agro-silvo-pastorali.
Poiché non tutti gli incendi possono essere fermati, è necessario prevedere anche interventi interni alle aree per aumentare le opportunità di lotta attiva e la resilienza dei popolamenti.
I principali risultati di questa azione sono stati raccolti in una pubblicazione divulgativa che sintetizza la metodologia adottata per valutare i conflitti tra obiettivi di conservazione e prevenzione, massimizzare l’efficacia delle infrastrutture, migliorare la resilienza degli ecosistemi e ridurre i rischi per popolazioni, habitat e infrastrutture.


Ulteriori dettagli su: metodologia, procedure di analisi a scala di paesaggio e di popolamento, indicazioni per le misure di mitigazione e autoresistenza, sono disponibili nella relazione completa denominata “Technical operational methodological report for silvicultural interventions suitable for reducing fire risk and compatible with conservation objectives for two habitats of the project”, risultato del Task 3.2.

